Movimento sociale e religioso fondato a Detroit nel 1930 da Wali Farad Muhammad,
un negro di La Mecca emigrato negli Stati Uniti. Continuò a registrare
proseliti anche sotto la guida di Elija Poole e di Malcom X. I
M.N.
auspicavano la riconquista dell'identità nazionale africana e il ripudio
del Cristianesimo, considerato come religione dei bianchi. Contrari a qualsiasi
forma di integrazione con la società bianca che, anzi, rifiutavano
totalmente, nella rivendicazione di uno Stato esclusivamente formato da neri, i
M.N. crearono un'organizzazione estremamente solida anche a livello
economico-finanziario, estendendosi sul piano politico a livello nazionale.
Seguaci, anche se poco ortodossi, della religione islamica, dopo l'abbandono di
Malcom X (1963) essi tornarono a essere sostanzialmente una setta, scarsamente
impegnata sul piano politico, pur rimanendo il movimento più consistente
del nazionalismo nero americano; in particolare sotto la leadership di Elija
Poole, il movimento attuò una sorta di "capitalismo nero", giungendo a
possedere proprie aziende, catene di negozi, fattorie e a pubblicare un
giornale, "Muhammad Speaks".